sabato 19 gennaio 2013

Più life che sound! ;)

Gli incontri che mi hanno cambiato la vita.
Di Sofia Cancelliere

Credo che la vita di ognuno di noi sia come una strada, della quale conosciamo solo il punto di partenza. Ogni singolo giorno che viviamo è un metro di strada in più ed ogni volta che incontriamo qualcuno, la sua strada si incrocia con la nostra creando così nuovi percorsi.

Io mi ritengo fortunata poiché la mia vita da “viaggiatrice” mi ha dato l'opportunità di confrontami con persone provenienti da realtà talvolta molto diverse dalla mia. Ho cercato di imparare qualcosa da tutti loro e gli intrecci che si sono creati nella mia strada hanno fatto di me quello che sono ora.
Il mio punto di partenza è stata la separazione dei miei genitori. Da lì in poi è stato tutto un continuo spostamento negli anni.

I coetanei, ai quali raccontavo la mia storia, dicevano che anche loro avrebbero voluto andarsene da dove erano nati e sentivo dirmi questo in qualunque città. Io, che invece avevo i cambiamenti all'ordine del giorno, davanti queste affermazioni restavo perplessa, e credevo che loro non sapessero di cosa parlavano perché il continuo viaggiare aveva il suo prezzo.
In particolare ricordo un dialogo tra me e una mia compagna della terza elementare, in Toscana. Abitavamo entrambe in un paesino, dal quale lei non si era mai allontanata.
Le dissi che volevo restare lì e che non volevo andarmene più; lei ribatté che avrebbe voluto tanto andarsene per viaggiare e cambiare ogni anno paese.
All'epoca, Beatrice, era la mia classica “amica del cuore”, ma dopo che tornai a vivere in Sicilia perdemmo i contatti.
La rividi quando avevamo tutte e due quattordici anni e parlando di quello che ci era successo nel frattempo, mi accorsi che, tutto sommato, lei non era cambiata di una virgola, restando la stessa Beatrice di sempre solo un po' più alta, mentre io avevo ampliato ed anche cambiato alcune idee rispetto all'infanzia.

Allora ho capito che tutto quello che mi aveva fatta crescere era stata proprio la mia vita “dinamica” ed i miei percorsi tortuosi. Da quel momento ho imparato il valore dell'appartenenza alla propria terra, iniziando però a rivalutare la mia intera vita vissuta fino a quel momento.

Intorno ai quindici anni ero a Grosseto e feci un incontro fondamentale: La chitarra. Saper suonare e cominciare a comporre, mi ha fatto scoprire un'altra parte di me come un' altro oceano da navigare che solo facendo musica si poteva esplorare. Un nuovo percorso che richiede impegno e restituisce emozioni e soddisfazioni. La musica mi ha aiutata a trovare dentro me stessa più forza e sicurezza contribuendo a trovare un equilibrio fino ad allora non raggiunto. Un equilibrio che poi ha fatto parte anche delle mie scelte successive.

Due anni fa poi, ho fatto un altro incontro che mi ha cambiata profondamente: Milano. Di tutti i trasferimenti, quello nella metropoli lombarda, è stato senz'altro il più difficile.

Milano è stata per me una sfida.
L'impatto con questa città mi ha cambiata come nessun'altra aveva mai fatto. La mia strada questa volta, ha avuto l'occasione di incrociarsi con altre strade, di altre persone, provenienti da tutto il mondo.
Tra i tanti personaggi nei quali mi sono imbattuta, David è stato il primo ed il più significativo.
Ero arrivata in città da un paio di giorni e, con mia madre, ero andata a visitare il Castello Sforzesco. Mentre eravamo sulla via del ritorno, a un certo punto sentii un musicista da strada, suonare un pezzo molto articolato che attirò subito la mia attenzione. Stetti lì ad ascoltarlo, poi mi fermai a parlare con lui. David, mi raccontò la sua storia.
Era un ragazzo irlandese che girava il mondo facendo l'insegnante di inglese e un po' per passione, un po' per arrotondare, andava a suonare agli angoli delle strade di mezzo mondo le canzoni che via via imparava nei suoi viaggi.
Così, dopo essere stato sei mesi a Milano, si apprestava a partire alla volta del Brasile. Oggi non so in quale angolo di strada di questo mondo David stia suonando la sua chitarra mezza rotta ma so per certo che lo stia facendo con passione.

Una volta terminati gli studi voglio anche io girare il mondo ma per imparare la cucina delle varie etnie e magari un giorno, ritornare in Italia e aprire un ristorante mio nel quale si possano degustare le specialità di ogni paese.

Sono stati questi gli incontri più importanti e significativi della mia vita; I confronti che ho avuto e le strade che ho incrociato sul mio percorso non sono sempre stati piacevoli ma, ribadisco, hanno fatto di me quello che sono ora, la Sofia “viaggiatrice” che tutti conoscono.