Cari lettori,
eccoci nuovamente a raggomitolarci sotto le
coperte e a guardare il prossimo con diffidenza per paura che ci contagi l’influenza.
Mentre l’Estate sembra ormai un ricordo talmente sfocato da essere quasi confuso con
un sogno, l’Inverno incombe su di noi riportandoci alla realtà; e mentre il
vento spira impietoso folate gelide che fanno rabbrividire tutti quanti, io mi
dedico a una delle attività invernali che prediligo: guardare il mare.

Schopenhauer affermava: “La lontananza che rimpicciolisce gli
oggetti all’occhio, li ingrandisce al pensiero.” Lo stesso ragionamento così come per gli
oggetti, può essere applicato alle persone e in questo caso anche al mare. Sono arrivata alla conclusione, che se da un
lato prendere le distanze da una cosa sia doloroso, è l’unico modo che abbiamo
per capire veramente cosa significhi per noi.
Che mi sieda sul primo scoglio libero o che lo ammiri in
lontananza da una finestra, fissare il mare non è solo un atto di contemplazione,
ma qualcosa di più.
Trasmette calma e armonia e come se i flutti portassero via
con loro i pensieri negativi, mi libera la mente dal ricordo di quello che è
stato e dalla preoccupazione per quello che sarà; Aiutandomi a mettere insieme i pezzi del puzzle e un po' di chiarezza in questi giorni burrascosi
Ciao Sofia...
RispondiElimina"Il mare d'inverno
è come un film in bianco e nero visto alla TV
e verso l'interno
qualche nuvola dal cielo che si butta giù."
Pensavo di trovare parte del testo della mitica canzone di Enrico Ruggeri/Loredana Bertè, invece...
Complimenti, continua così...