martedì 23 luglio 2013

lunedì 1 luglio 2013

Il piacere di un libro

Cari lettori, vi siete mai persi dentro un libro?
A me è capitato due volte in tutta la mia vita, la prima leggendo "Cent'anni di solitudine" di Gabriel Garcìa Màrquez e la seconda volta con l'ultimo libro che mi hanno regalato degli amici, "L'ombra del vento" di Carlos Zafòn. Per una decina di giorni sono rimasta intrappolata nella morsa di questo romanzo che pagina dopo pagina si faceva sempre più stretta. Zafòn, sostiene che i libri siano come degli specchi che riflettono ciò che abbiamo dentro ma a mio parere, un libro è più simile ad una persona, con sogni e avventure da raccontare.
Non sono mai stata una grande divoratrice di libri, a differenza di mio fratello, ma quando capita mi dedico alla lettura con molto piacere. Un libro può diventare un amico che ci tiene compagnia quando siamo soli o anche un genitore, che come da piccoli, ci racconta una storia per farci addormentare. Che si tratti di un giallo o di un racconto fantasy, per me ha poca importanza, non ho particolari preferenze e non giudico mai un libro dalla copertina; Più che nelle librerie ho sempre preferito andare alla ricerca di libri “a naso” girando per le bancarelle dell'usato a frugare tra scritti impolverati, che oltre al costo inferiore, possono rivelare delle scoperte inaspettate! Quando leggo un libro usato a volte mi soffermo sulle righe che più mi hanno emozionata e mi chiedo cosa abbia provato chi le ha carpite prima di me.
Il momento della giornata che prediligo per la lettura è il pomeriggio dopo pranzo. Mi metto gli occhiali e mi siedo in balcone godendomi in queste giornate estive il caldo abbraccio del sole sorseggiando grandi quantitativi di caffè rigorosamente amaro.
Il mio primo libro non lo dimenticherò mai, si intitolava “Il diario di un dinosauro”. Avevo nove anni e molta fantasia e la storia di una mamma-dinosauro che cade in un lago con i suoi piccoli finendo magicamente negli anni cinquanta, mi distolse per una settimana dal guardare i cartoni animati. Successivamente ci fu il libro “Matilde” e poi uno dopo l'altro, tutti i volumi di Harry Potter dei quali il mio preferito è e sarà sempre il primo.
Una stanza priva di libri è come un corpo senz'anima.” affermava Marco Tullio Cicerone e, per mia fortuna, i libri a casa mia non sono mai mancati.
Nei traslochi, i libri, sono sempre stati l'ultima cosa ad essere impacchettata in modo da poterlo fare con tranquillità rileggendo dorso dopo dorso i titoli che più mi hanno appassionata ricordando storie di altri mondi.