giovedì 6 febbraio 2014

Il mare d'Inverno

Cari lettori,
eccoci nuovamente a raggomitolarci sotto le coperte e a guardare il prossimo con diffidenza per paura che ci contagi l’influenza. Mentre l’Estate sembra ormai un ricordo talmente sfocato da essere quasi confuso con un sogno, l’Inverno incombe su di noi riportandoci alla realtà; e mentre il vento spira impietoso folate gelide che fanno rabbrividire tutti quanti, io mi dedico a una delle attività invernali che prediligo: guardare il mare.
Ebbene si, per quanto bizzarro possa sembrare, scrutare l’orizzonte d’inverno  è una delle poche cose che amo fare. L’immensa distesa blu non mi appare mai tanto straordinaria quanto che nei mesi freddi, dove essa può solo essere contemplata da relativamente lontano. Anche stando in riva al mare, con lui non si ha mai lo stesso rapporto che si ha invece d’Estate, dove ci immergiamo in lui, alla ricerca di un po’ di tregua dalle temperature torride.
Schopenhauer affermava: “La lontananza che rimpicciolisce gli oggetti all’occhio, li ingrandisce al pensiero.”  Lo stesso ragionamento così come per gli oggetti, può essere applicato alle persone e in questo caso anche al mare.  Sono arrivata alla conclusione, che se da un lato prendere le distanze da una cosa sia doloroso, è l’unico modo che abbiamo per capire veramente cosa significhi per noi.

Che mi sieda sul primo scoglio libero o che lo ammiri in lontananza da una finestra, fissare il mare non è solo un atto di contemplazione, ma qualcosa di più.
Trasmette calma e armonia e come se i flutti portassero via con loro i pensieri negativi, mi libera la mente dal ricordo di quello che è stato e dalla preoccupazione per quello che sarà; Aiutandomi a mettere insieme i pezzi del puzzle e un po' di chiarezza in questi giorni burrascosi